LA STRATEGIA DEMOCRATICA
PREMESSA
Ci si accorse che la politica economica attuata era indirizzata al monopolio globale della produzione, distribuzione e commercializzazione. Era evidente che questo programma si proponeva la distruzione delle realtà artigianali, della piccola e media industria e del commercio, in poche parole l’eliminazione di quelle realtà floride e di quelle forze economiche capillarmente diffuse, spina dorsale del “miracolo economico italiano”. Questa “criticità” studiata in ogni sua peculiarità dai centri settoriali di ricerca si dimostrò essere causa della gravissima recessione economica italiana. Il centro studi della “Fondazione per il rispetto della legge” mise in luce che la situazione di fatto riscontrata era la conseguenza del mancato rispetto delle leggi costituzionali, civili e penali vigenti presso tutte le Democrazie, e che le eventuali leggi e regolamenti eventualmente emanati che potevano aver dato una apparente legalità allo stato di fa fatto erano da ritenersi illegittime. I successivi studi e ricerche furono rivolti alla predisposizione dei programmi settoriali e al loro assemblaggio nel programma generale del Risolvere. Furono varate le strategie secondo il nuovo modo di programmare. Vennero formulate due strategie diverse l’una diretta alla restaurazione dei Principi e dei corrispondenti Diritti Democratici che presuppone riforme ed adeguamenti legislativi di valenza costituzionale e che è “La Strategia Democratica per le Riforme Costituzionali” l’altra per affrontare tempestivamente le tante ed improcrastinabili emergenze nazionali e locali e coè la “Strategia del Fare Concreto per le emergenze nazionali” e del “Fai da Tè per le emergenze locali” dirette ad eliminare gli impedimenti legislativi e burocratici che impediscono di affrontare e risolvere quest’ultime.
La Strategia Democratica per le Riforme Costituzionali.
E’ l’applicazione pratica dei risultati dei Dipartimenti Tematici Settoriali che chiarito come i Principi fondamentali della Democrazia siano stati violati e come l’attuale regime ha usurpato la sovranità istituzionale del Popolo ha indicato le strategie costituzionali e quindi legittime per la restaurazione dei diritti già sanciti dalla Costituzione ed il riconoscimento dei Nuovi Principi e Diritti Naturali e Civili che il progresso impone:
1) I piccoli passi, 2) Il Comune Denominatore, 3) Il Fare concreto per le riforme Costituzionali.
La strategia del Fare Concreto per l’Emergenze Nazionali .
Quaranta e più anni di esperienze professionali ed il concorde riscontro della situazione ostativa alla attuazione dei dichiarati fini di leggi volte alla liberalizzazione e semplificazione di attività, dimostrano che l’eccesso e la incongruenza di una pletora di leggi, di disposizioni, regolamenti,ed altro rendono impossibile l’attuazione dei fini teoricamente indicati dalle leggi innovative. Gli esempi che saranno pubblicati dimostreranno la necessità che le future leggi per fronteggiare le emergenze e le criticità (se saranno emanate) per i principi della tempestività ed effettività dovranno abrogare, entrando in vigore, ogni legge, disposizione od altro che ne rallenti o le complichi l’esecutività. Comunque per quanto riguarda le criticità e l’urgenza di provvedere in tempi reali l’articolo 72 della Costituzione conferisce ad un decimo dei componenti della Camera la facoltà che sia dichiarata l’urgenza di un disegno di legge e che sia votato con tale procedura dalla camera stessa. A parte che ormai in Italia tutto è una emergenza e tutto imporrebbe leggi di urgente applicazione necessarie ai dovuti interventi , si deve notare che chi comanda non solo non se ne occupa ma impedisce anche che se ne occupino i diretti danneggiati.
La Strategia del Fai Da Te
E’ la strategia messa a punto per provvedere alla risoluzione delle emergenze e criticità esistenti localmente. In accordo con alcuni comuni, e a seguito di iniziative di cittadini del comune e di volontari aderenti da varie regioni e comuni di Italia si provvederà a risolvere e ad ovviare concretamente a qualche criticità locale. Sarà interessante vedere se questa dittatura infingarda, disinformata e menefreghista avrà il coraggio di impedire che la volontà del popolo venga a sostituirla e a contrastarne i danni. Avremo così modo di verificare anche l’impegno e l’apporto dei singoli trasversalisti delle istituzioni e la loro fedeltà agli impegni assunti. Indicheremo comunque la strada che ormai si impone: “che ciascuno si arrangi per il bene di tutti”.