Siamo convinti che non è più tollerabile la situazione di degrado sociale e politico e che non si possa rimanere indifferenti alla distruzione della nostra Italia. Riteniamo indispensabile invertire la rotta e rivoluzionare il sistema con riforme profondissime. Siamo anche certi che tutto ciò è possibile pacificamente, costituzionalmente e legittimamente coordinando la dissidenza e l’astensionismo che agita quasi il 90% degli elettori.
IL CLIMA NAZIONALE
I fatti  sono la prova  che la  Sovranità degli elettori e quindi le istituzioni della Repubblica sono state usurpate. Cosa ci si può aspettare ora che gli usurpatori intendono trasformare ulteriormente la Costituzione  dopo ad averla ampiamente violata ??. Le  segreterie dei partiti da subito hanno esautorato il  Parlamento ed assunto le sue funzioni. I loro eletti,  in ossequio agli inciuci tra i segretari dei partiti, hanno eseguito i colpi di stato. La Presidenza della Repubblica, la  Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Governo e gli organi Superiori della Magistratura  sono stati imposti incostituzionalmente. Sono Usurpatori . Non rappresentano la Sovranità nazionale degli elettori. Rappresentano le mafie dei partiti e delle lobby internazionali dalle quali dipendono.  Oltre alla truffa del mandato di rappresentanza politica  e del non mandato, (§a) a livello nazionale è stato disposto quanto necessario a rendere impossibile agli elettori di ricorrere ai referendum. L’esperienza dimostra che se un referendum finalmente  riesce  ad esprimere la volontà degli elettori non raggiungerà mai i fini voluti. Parlamento e Governo faranno in modo che tutto proceda come prima secondo gli interessi dei partiti e sempre a danno dei diritti democratici degli elettori.
IL CLIMA QUINDI E’ LA CONSEGUENZA DELL’ESCLUSIONE DELLA DEMOCRAZIA.
IL CLIMA LOCALE
L’art.5 dei Principi Fondamentali della Costituzione recita: “ La Repubblica …riconosce e promuove le autonomie locali, attiva nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, adegua  i principi  ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.”
Il titolo V della Costituzione – “Le Regioni le Province, i Comuni”  riconosce agli enti pubblici territoriali l’autonomia politica e il diritto di indire referendum conoscitivi, abrogativi e propositivi ed in particolare anche l’autonomia economica, così che l’ultimo comma dell’art. 119 precisa.: “ ..Possono ricorrere all’indebitamento  solo per finanziare spese di investimento. E’ esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti” .
Quindi il quadro normativo costituzionale consente ai Comuni, Province, Regioni e città Metropolitane di indire referendum conoscitivi, abrogativi e propositivi di valenza locale nelle materie ad essi riservate e concludere contratti di collaborazione con dipartimenti territoriali esteri equivalenti. In queste condizioni, quindi, a livello nazionale non essendovi gli strumenti democratici necessari  all’instaurazione  della  Democrazia ( libertà di voto, referendum abrogativo, propositivo e legislativo), occorrerà attendere le prossime elezioni nazionali per collaudare l’efficacia  della strategia trasversale del mandato imperativo. Per quanto riguarda le emergenze territoriali i comuni possono ricorrere al referendum popolare e all’indebitamento privato, per dar corso alla risoluzione delle emergenze sociali ed ambientali più urgenti secondo le nuove regole e regolamenti proposte dai cittadini.