Premessa.
Nel sito accenneremo ad un numero minimo di mafiosi affinché chi l’avesse a visitare possa reperirvi quelle poche notizie sull’argomento che consentono di comprendere cosa si intenda per mafia, per guerre di mafia e per metamorfosi della mafia e successive guerre egemoniche. Citeremo solo i criminali comuni che in Italia si sono succeduti a servire i potenti limitatamente al periodo storico post-bellico fino ad oggi. Pochissime persone, quindi, rispetto alle decine di migliaia che appaiono nei nostri archivi storici e solo quelle che possono dare un’idea di come i potenti usurpatori, evolvendosi, se ne sono serviti sempre nello stesso modo e sempre nel loro interesse a danno di tutti.
LE MAFIE ITALIANE NEL MONDO. La “Diaspora della miseria”.
L’esistenza della maggior parte delle popolazioni negli stati e regni della nostra penisola, dal crollo dell’impero romano d’occidente, si svolse sempre in condizioni miserevoli. La rapacità dei vari poteri dominanti, le carestie, le guerre e l’epidemie provocarono in ogni secolo l’emigrazione dei più disperati verso altre nazioni europee dove potevano trovare occupazione. Nell’America del primo novecento gli emigrati italiani, per la maggior parte parlavano i loro dialetti. In Italia, fino a tempi abbastanza recenti, la scolarizzazione era riservata alla classe dirigente, che non aveva motivo per tentare la fortuna in terra straniera. Così, intorno ai pochi emigrati che, all’estero, erano riusciti ad inserirsi e ad emergere vennero a raccogliersi le consorterie degli emigranti italiani secondo i territori di provenienza. Le migliaia di emigranti intruppati, come detto, nelle “consorterie di mutuo soccorso” ed inseriti nei sindacati furono l’apporto necessario a svilupparne la forza. Esempio lampante quanto accadde negli Usa tra il 1942 ed il 1946. Per garantire l’invio di vettovaglie, armi e munizioni alle truppe Usa in Europa e per proteggere i porti americani da incursioni e sabotaggi nemici.
Già negli anni precedenti alla prima guerra mondiale la massiccia presenza italiana in America, aveva consentito ai servizi di sicurezza USA di creare una capillare rete di informatori ed infiltrati in Italia che tramite Vaticano, consolati ed ambasciate monitoravano politica ed economia della nostra Nazione. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale tale rete passò al servizio dell’esercito e della marina militare USA in una con i vertici delle agenzie private di sicurezza nazionale e con i capi mafia americani ed italiani ed i Gangsters delle più influenti famiglie trasformati in militari Usa, distaccati in Italia, anche se sovente pregiudicati ricercati in America. Costoro si incaricarono dell’occupazione della Sicilia e dell’organizzazione della resistenza partigiana da opporre alla contro-resistenza Nazifascista nei territori del Regno d’Italia occupati dalla Repubblica Sociale Italiana**.
LA PRIMA GUERRA DI MAFIA TRA LE FAMIGLIE, I MANDATARI E L’ONORATA SOCIETA’
Le mafie estendendo in campo internazionale le proprie attività criminali, dal 1945 si erano organizzate in Famiglie che avevano consolidato sul territorio le loro zone di influenza mediante fedeli affiliati, i mandatari, che erano i capi mafia, per conto della Famiglia, di quel territorio definito Mandamento. Le antiche regole d’onore stabilivano che il capo mafia del mandamento fosse subordinato al suo capo famiglia e che solo questo od un suo incaricato potesse far parte della Commissione. Tale Assemblea aveva la funzione di Tribunale, di Camera arbitrale e di Giurì d’onore. Doveva votare ed a seconda di quanto deliberato dalla maggioranza, punire, prevenire o dirimere contrasti tra le famiglie dell’Onorata Società. Aveva potere di vita e di morte su chiunque. La vecchia e storica Mafia riteneva la Commissione organo superiore e vincolante per tutte le famiglie e specialmente per i capi mandamenti subordinati alle famiglie alle quali appartenevano. I mandatari non potevano quindi far parte della Commissione delle Famiglie, in quanto da queste rappresentati. Con l’andar degli anni, i capi dei mandamenti più intraprendenti e più temuti, finirono per far parte della Commissione mettendosi in contrasto con i capifamiglia più tradizionali. Era già cominciata la proto guerra di mafia tra i capi mandamenti impegnati ad acquisire i mandamenti altrui. In tal modo avveniva il cambio di alleanze ed il passaggio dei mandamenti da una famiglia ad un’altra. Tale guerra finì per coinvolgere le Famiglie quando qualcuno dei capi mandamento fu accusato di aver tradito la famiglia di appartenenza.